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sabato 21 settembre 2013

Queste due foto le ho prese da un blog su fb:
https://www.facebook.com/karla.u.vilar

una turista, probabilmente tedesca, che ci fa vedere il mondo con gli occhi di chi non è abituato a vedere le nostre prospettive....


lunedì 13 agosto 2012

ZEB

Di Zeb non si sa più niente.... ma noi abbiamo molto di lui, vero?
Intanto una foto

giovedì 9 agosto 2012

I CAVALIERI DI SANTO STEFANO

L’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano fu fondato da Cosimo I nel 1561 allo scopo di difendere la fede cattolica dai Saraceni.
La sede fu stabilita a Pisa, dopo una prima collocazione all’Elba, mentre la base per le galee fu nel porto di Livorno.
I Cavalieri di Santo Stefano avevano 221 galee, 38 galeotte, 750 cannoni, 34000 militari, 1300 marinai, 4100 rematori…
I Granduchi di Toscana avevano anche il titolo di Gran Maestro dell’Ordine.
La croce rossa, con bordo dorato, è il simbolo dell’Ordine dei Cavalieri.

martedì 17 luglio 2012

Frasi rubate

Mi capita spesso di sentire frasi fra persone in strada e mentre passo, non conoscendo nè il contesto nè la fine dell'argomento, mi metto a fantasticare.
Oggi mi è capitato di sentire una signora della mia età che diceva alla figlia (o una dell'età probabile di una figlia, ad esempio nuora, amica ecc.):
- Ma, 'un ci capisco più nulla, ma il Monte dei Paschi c'è ancora?
E mentre lo diceva cercava con gli occhi l'insegna della banca lì vicino....

Bè sembra impossibile ma le cose cambiano e alle persone come me, e come quella signora, alcune volte non ci resta che verificare, con perplessità, ciò che ricordiamo che fosse con quello che attualmente è.
Perchè a chi vive giorno giorno  l'attualità tutto  appare per scontato, ma basta avere delle priorità diverse, dei cambiamenti di vita e... le prospettive cambiano.
Proprio alcuni giorni fa, ho dovuto constatare con una certa tristezza che l'immobile, in pieno centro, dove risiedeva la banca che ritenevo una delle più importanti d'Italia, e nella quale avevo il conto quando lavoravo da ragazza, quando mi sono sposata, quando mi sono separata, quando... bè proprio l'immobile di quella banca lì, era in vendita. E naturalmente, la banca non esiste più. Ovvio sarà incorporata, cambiato nome e chissà che altro. ma non c'è da stupirsi che la gente possa avere delle perplessità e che cercando una banca possa pensare di non trovarla!

domenica 15 luglio 2012

sabato 14 luglio 2012

La moralità di Livolno di Cangilo (D.T.T.)

-La città di Livolno, 'aro mio
doventa da levaccisi 'r cappello...
E credimi, 'n sur serio io nun lo dio
pelchè son livolnese, 'un è pel quello...
Presempio, di tappare 'n buggerio
di pisciatoi, t'è palso poo bello?
E poi 'vell'artra legge, polco D...,
di proibì che la donna sia budello?
- Ma te ne vai, son leggi da pucini
che 'nventano quando 'un sanno cosa fare...
Ma allora te 'n capisci a quali fini...
- Ti 'heti, 'osa vieni a ragionare,
ti tapa e pisciatoi , 'hiude e 'asini,
D...'ane, o 'r cazzo 'n dove deve andare?

Ritratto di Dino Targioni Tozzetti, alias Cangillo... visto di spalle.Pastello su carta raffigurante un giovane uomo, visto di fronte, che indos sa camicia, cravatta e giacca scura. Il ritratto riprende la figura a mez zo busto. La testa dell'uomo, dai corti capelli e baffetti, è lievemente r uotata verso sinistra
P.S. credo che il pastello sia di Campiello ma purtroppo non ho materiale su cui fare la ricerca e verifica di questa informazione

lunedì 9 luglio 2012

Ciubanga: chi se lo ricorda?

C'è stato un tempo che i muri di Livorno avevano un tema particolare, un omino/papero con la bocca trobetta firmato, mi pare, Ciubanga.
Ve lo ricordate?
mi sento strano...

mi sento più strano di prima!            


Ho un rigurgito anti...... se vedo.... gli sparo a vista


Ponci sì, ma der Civili


Io ho recuperato le mie foto del tempo....    

IL CISTERNONE

Il Cisternone, la "Gran Conserva", grande riserva d'acqua di 8000 metri cubi, è l'opera di Pasquale Poccianti che assieme all'aspetto ingengeristico dai concetti assai avanzati per l'epoca esprime anche un'architettura in perfetto stile neoclassico.
La "Gran Conserva" dieci anni prima della sua inaugurazione, avvenuta il 21 giugno 1843, fu teatro di una festa diventata famosa.
Leopoldo II, detto anche Canapone, era di passaggio a Livorno per il suo viaggio di nozze e per l'occasione fu organizzata una grandiosa festa in suo onore. Furono accese molte candele e l'ambiente era surriscaldato cosicchè quando Canapone e la sua consorte arrivarono non poterono resistere molto all'aria viziata.
Così Leopoldo II decise di eclissarsi e con fare sovrano non mancò, però, di complimentarsi col Poccianti.
Ma il peggio doveva ancora avvenire.
Il popolo, curioso che aspettava fuori, vedendo il granduca che andava via credette che la festa fosse finita e che quindi fosse consentito di visitare il Cisternone.
Gli invitati, che avevano continuato con i rinfreschi, nel vedere entrare tutta quella gente pensarono ad una sommossa popolare.
Tra spavento e stupore ci volle un bel pò per rimettere l'ordine e la festa continuò solamente dopo che ai livornesi fu promesso che la vasca sarebbe stata aperta anche il giorno dopo.



Ai lati della facciata del Cistenone, dovevano essere poste due statue di marmo che rappresentavano le due principali sorgenti che alimentavano l'acquedotto livornese. 
Le statue erano state chiamate Morra e Camorra come il nome dei torrenti nei pressi di Colognole.
Per l'inaugurazione vi furono poste delle statue provvisorie in gesso che presto furono deturpate, mentre  quelle di marmo non arrivarono mai.


Le otto colonne doriche sormontate dal "nicchione" sono l'idea che il Poccianti prese lo spunto da un progetto di Ledoux per un grande albergo.

domenica 8 luglio 2012

LIVORNO E I LIVORNESI


LIVORNO E I LIVORNESI   di Consalvo Nocerini, tratto da “Respirando Livorno”

Livorno è una città senza una grande storia,
è nata ner seicento, tranquilla, senza boria.
Un ha né monumenti, musei o grandi piazze
Ma da piccina, fu ‘r mescuglio delle razze.
Greci, ebrei cor viso der Vangelo,
biondi olandesi con il loro zelo,
donne loquaci coi seni pronunciati,
’omini rei dalla giustizia perdonati,
vennero quì sul Lido di Labrone
pieni di voglia di trovà occupazione.
Ir vento ha fatto ‘r resto, la grande mescolanza,
l’ha uniti tutti insieme con l’uni’a speranza
di rifassi una vita in quer posto variopinto
che nessuna prepotenza in seguito avrà vinto.
Quando ’r libeccio soffia sur fanale
In capo a’ livornesi ni ci s’attacca ‘r sale
Che n’empie der cervello la sostanza
da falli sembrà pieni di arroganza.
Chiaccheran tanto, ni piace divertissi,
le sagre der mangiare, appuntamenti fissi.
Se un figlio di Livorno eccelle in qualche cosa
Fan tutti un grande tifo con forza generosa
Ma la battuta  pronta, salace e un pò ignorante
se un figlio di Livorno magari è stravagante.
Se un giorno c’è bisogno d’aiutà ‘n bimbo malato,
potete stà si’uri ‘he solo non vien lasciato.
Son grandi gi’atori, ni piace la scommessa,
dice ‘he son mangiapreti, che un vadino alla messa,
però a’ loro bimbi ni fanno fà le ‘omunion
perchè poi si ritrovano a grandi tavoloni
a mangià riso mare, cacciucco e fritti misti
cucinati da dè co’hi che sono veri artisti.
L’arte der pennello la ‘mparano da figlioli,
Quand’hanno diciottanni son tutti macchiaioli.
Ribelli e insofferenti alle leggi dello stato,
sortanto per Livorno farebbero ‘r sordato.
Sembrano fatti d’una scorza forte e dura
Ma resistano un sol giorno fori dalle mura.
E quando il loro spirito s’oscura e si fa nero,
chiedano aiuto  a Te madonna, a Montenero

venerdì 6 luglio 2012

Il Canale dei Navicelli

Il Canale dei Navicelli fu costruito sotto il governo di Cosimo I, nella seconda metà del 1500. E' un canale artificiale navigabile che univa Livorno e Pisa e consentiva, collegandosi con l'Arno, di trasportare la merce fino a Lucca e Firenze,
Nel 1840 fu costruita la Dogana d'Acqua per il controllo del traffico che si svolgeva fra le due città.
Il canale è stato sfruttato fino a metà dell'Ottocento.


tratto dall'Almanacco Livornese 2006

Le Acque del Corallo





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